Agrivoltaico: come funziona, che cos’è e che vantaggi ha
L’energia rinnovabile sta crescendo negli ultimi anni ma, nonostante la sua evidente maggiore sostenibilità in termini ambientali, suscita…
09/01/202509/01/2025L’energia rinnovabile sta crescendo negli ultimi anni ma, nonostante la sua evidente maggiore sostenibilità in termini ambientali, suscita ancora molti dubbi e polemiche. Quando si parla di pale eoliche o pannelli fotovoltaici, infatti, si sente spesso gridare allo “scempio naturalistico” e alla distruzione della natura.
È anche per creare un connubio tra natura e tecnologia, quindi, che è nato il sistema dell’agrivoltaico. In questo articolo, vediamo di cosa si tratta, come funziona e quali vantaggi offre sia all’uomo che al pianeta.
Indice
Che cos’è l’agrivoltaico?
L’agrivoltaico – talvolta anche agrovoltaico o agri voltaico – è un sistema che unisce la produzione di energia fotovoltaica a quella agricola. L’impianto fotovoltaico, quindi, viene installato su terreni agricoli rispettando determinati requisiti, che consentono di sfruttare l’energia solare e contemporaneamente di coltivare il terreno sottostante.
Con l’agrivoltaico, dunque, non si va a “rubare” spazio alle coltivazioni, ma si combinano due attività che fanno del bene all’ambiente. Infatti, l’energia rinnovabile consente di ridurre l’impatto ambientale e alimenta tutte quelle attività agricole che necessitano dell’elettricità per essere portate a termine.
Utilizzando un termine inglese, potremmo dire che si tratta di una tecnica win-win, ovvero in cui vincono tutte le parti in gioco: sia il settore agricolo che quello energetico, infatti, possono trarre vantaggio dall’agrivoltaico.
Rientrano nella definizione di agrivoltaico anche le serre fotovoltaiche, dotate di una copertura speciale formata da pannelli fotovoltaici, e gli impianti fotovoltaici galleggianti, specie se combinati con l’acquicoltura.
Come funziona l’agrivoltaico?
Come abbiamo visto, l’agrivoltaico prevede comunque un impianto fotovoltaico a terra, il cui funzionamento di base è identico a quello di un qualsiasi altro impianto dello stesso tipo.
L’agrivoltaico però si caratterizza per la sua capacità di combinare energia e agricoltura. Ciò è possibile grazie a impianti fotovoltaici dotati di caratteristiche specifiche, prima fra tutte l’altezza dei pali su cui vengono montati i moduli fotovoltaici (ossia quelli che comunemente vengono chiamati pannelli solari).
Per consentire la crescita delle colture o anche il passaggio di piccoli animali (come pecore e capre, per esempio) questa altezza è maggiore rispetto a quella di un impianto fotovoltaico a terra standard.
Questa è la caratteristica più evidente nonché imprescindibile per l’agrivoltaico: è anche grazie al giusto equilibrio di spazi che agricoltura e produzione di energia solare riescono a combinarsi e convivere.
I moduli fotovoltaici possono essere montati su strutture fisse oppure a inseguimento solare, cioè che modificano la loro inclinazione per seguire il movimento del sole e massimizzare così la produzione di energia.
Il funzionamento dell’agrivoltaico, dunque, è simile a quello di un classico impianto fotovoltaico per quanto riguarda la produzione di energia solare, ma comprende anche la coltivazione del terreno, che va in parallelo. Ma le differenze non si limitano solo a questo.
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Differenze tra agrivoltaico e fotovoltaico a terra
Benché l’utilizzo della tecnologia fotovoltaica rimanga una costante, agrivoltaico e fotovoltaico a terra si distinguono per diversi aspetti, oltre che dall’altezza delle loro strutture. Vediamo in sintesi le differenze principali.
- Utilizzo del terreno. Con l’impianto fotovoltaico a terra, il terreno ha il solo scopo di ospitare le basi su cui vengono montati i pannelli fotovoltaici. Si tratta perciò di uno spazio utile alla produzione di energia rinnovabile. Con l’agrivoltaico, invece, il terreno è anche suolo coltivabile su cui far crescere colture adatte alla convivenza con i pannelli. Il terreno viene così utilizzato per due scopi distinti, che procedono insieme;
- Impatto sull’ambiente. Il semplice fotovoltaico a terra contribuisce sicuramente alla crescita delle rinnovabili, ma si limita a questo. L’agrivoltaico, invece, riesce ad avere un impatto sull’ambiente ancora più positivo, proprio grazie al connubio fruttuoso tra natura e tecnologia.
- Protezione delle colture. L’agrivoltaico non toglie luce alle colture, ma anzi le protegge da una sovraesposizione ai raggi del sole, specialmente in terreni aridi e soggetti a temperature molto elevate.
Quali vantaggi ha l’agrivoltaico?
È forse già chiaro quanto l’agrivoltaico possa essere un sistema vantaggioso e utile per il benessere del nostro pianeta. Ma andiamo più a fondo e analizziamo tutti i principali vantaggi dati da questa innovativa soluzione.
- Sostenibilità ambientale. Il primo vantaggio, come già notato, è sicuramente quello relativo al minore impatto ambientale. Il doppio utilizzo del terreno, la produzione agricola e quella di energia rinnovabile contribuiscono insieme a un futuro più pulito, più ecologico e più sicuro.
- Riduzione dell’inquinamento atmosferico. Produzione di energia rinnovabile significa riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili e, di conseguenza, delle emissioni di CO2 in atmosfera, sostanza inquinante e che da anni ormai avvelena sempre di più la nostra aria.
- Miglioramento della resistenza delle colture. I pannelli fotovoltaici offrono ombra alle colture e le proteggono da eventuali – e oggigiorno sempre più frequenti – fenomeni atmosferici estremi, come la grandine. In questo modo, l’agrivoltaico favorisce la resistenza delle coltivazioni e può anche contribuire al mantenimento dell’umidità nel terreno, aspetto cruciale soprattutto in periodi di siccità e crisi idrica.
- Ottimizzazione dei costi e delle risorse. Grazie alla produzione di energia rinnovabile, l’agricoltore che possiede il terreno può garantirsi delle entrate extra, da reinvestire nell’agricoltura per migliorare il processo di produzione e anche la propria qualità di vita. Inoltre, l’energia prodotta può essere autoconsumata, riducendo i costi per le spese energetiche.
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L’agrivoltaico, dunque, rappresenta una soluzione innovativa che pensa a proteggere e far fiorire la natura. Si tratta di una strada non sempre praticabile, ma che è bene tenere a mente per accertarne la fattibilità.
Un’altra buona notizia arriva anche dal DL Agricoltura, convertita nella legge n. 101/2024 che limita l’installazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli, inserendo proprio il sistema dell’agrivoltaico come eccezione a questa regola.
Far crescere le rinnovabili per un futuro green
È chiaro che l’agrivoltaico è un sistema interessante per contadini, agricoltori e per chi possiede terreni coltivabili. Tuttavia, la possibilità di aiutare il pianeta anche grazie la produzione di energia rinnovabile è aperta a tutti, oggi più che mai, grazie a soluzioni come il fotovoltaico a distanza.
Il fotovoltaico a distanza è una soluzione che permette a chiunque, soprattutto a chi non può installare un proprio impianto fotovoltaico domestico, di produrre energia pulita e autoconsumarla per coprire i propri consumi di energia.
Grazie al fotovoltaico a distanza è possibile acquistare una parte di impianto fotovoltaico – installati anche con il sistema dell’agrivoltaico – e ottenere tutti i benefici economici che derivano dall’autoproduzione di energia.
Se desideri avere maggiori informazioni a riguardo e capire se può essere una soluzione che fa al caso tuo, puoi scaricare la nostra guida gratuita oppure contattarci direttamente: siamo a disposizione per rispondere alle tue domande!