Autoconsumo a distanza: che cos’è e come funziona?
Nell’ambito delle energie rinnovabili stanno emergendo negli ultimi anni delle nuove modalità di consumo, sia collettive che individuali.…
23/01/202523/01/2025Nell’ambito delle energie rinnovabili stanno emergendo negli ultimi anni delle nuove modalità di consumo, sia collettive che individuali. È il caso dell’autoconsumo a distanza, che a partire dall’anno scorso ha trovato una sua definizione precisa anche grazie a una nuova normativa, a lungo attesa da un numero sempre più elevato di consumatori interessati a sostenibilità ed energie rinnovabili.
Vediamo in questo articolo che cos’è l’autoconsumo a distanza nel dettaglio, come funziona e quali vantaggi ha.
Indice
Cos’è l’autoconsumo a distanza?
L’autoconsumo a distanza è una modalità di consumo di energia elettrica rinnovabile che potremmo definire “virtuale”, dal momento che si tratta di un’energia che viene prodotta in un luogo e consumata in un altro: “a distanza” appunto.
Il GSE (Gestore Servizi Energetici) inserisce l’autoconsumo a distanza tra le tipologie di configurazione dell’autoconsumo diffuso, come definito dal Testo Integrato per l’Autoconsumo Diffuso (TIAD), allegato alla Delibera 727/2022/R/eel dell’ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente).
L’autoconsumo a distanza compare in due di queste configurazioni, ovvero quelle relative all’autoconsumatore individuale di energia rinnovabile a distanza che utilizza rete di distribuzione e l’autoconsumatore individuale di energia rinnovabile a distanza con linea diretta.
Autoconsumatore “a distanza” con linea diretta
La configurazione di autoconsumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” con linea diretta prevede la presenza di un cliente finale, cioè la persona che consuma l’energia, e un produttore che può essere lo stesso cliente finale o un soggetto terzo.
In questo caso, può esserci una sola unità di consumo e un solo impianto di produzione che sono collegati da una linea elettrica diretta, di lunghezza non superiore ai 10 km.
Autoconsumatore “a distanza” che utilizza la rete di distribuzione
Diverso è il discorso per l’autoconsumatore individuale di energia rinnovabile “a distanza” che utilizza la rete di distribuzione.
Anche in questo caso parliamo di una configurazione che prevede la presenza di un solo cliente finale, ma possono esserci più di un solo produttore (che può anche in questo caso coincidere con il cliente finale). Inoltre, questa configurazione si differenzia dalla precedente anche per la possibilità di comprendere più unità di consumo e più impianti di produzione, purché tutti interni alla stessa zona di mercato (tecnicamente detta area di cabina primaria).
In questa configurazione l’energia rinnovabile prodotta dagli impianti viene immessa nella rete elettrica nazionale e consumata dalle varie unità di consumo, all’interno di un’unica specifica area.
Vuoi saperne di più sull’autoconsumo? Leggi questi articoli:
💡 Autoconsumo Fotovoltaico: ecco tutto ciò che devi sapere
💡 Autoconsumo collettivo e Comunità Energetiche: differenze
Differenze rispetto all’autoconsumo tradizionale
Normalmente, quando si parla di autoconsumo tradizionale si intende quella forma di consumo tipica di chi possiede, per esempio, un impianto fotovoltaico sul tetto della propria casa. In quel caso, infatti, l’energia prodotta dal proprio impianto viene utilizzata nell’abitazione ad esso collegata, per soddisfare (parzialmente o del tutto) il fabbisogno energetico domestico.
Al contrario dell’autoconsumo a distanza, quindi, non si tratta di un consumo “virtuale”, in quanto impianto e contatore elettrico sono fisicamente collegati fra loro.
Come funziona l’autoconsumo a distanza?
Dopo aver chiarito cosa si intende quando si parla di “autoconsumo a distanza”, sarà forse più facile comprendere come funziona. In estrema sintesi, potremmo ridurne il meccanismo in 3 punti principali:
- Produzione di energia rinnovabile. In questa fase l’impianto (o gli impianti, nel caso ce ne fosse più di uno) a fonti rinnovabili produce energia da destinare al cliente finale;
- Distribuzione dell’energia prodotta. L’energia che è stata prodotta viene immessa in una linea elettrica diretta (entro 10 km) o nella rete elettrica nazionale, per arrivare al punto di prelievo;
- Consumo dell’energia rinnovabile. L’energia prodotta dall’impianto e consegnata presso l’unità di consumo viene, appunto, consumata per soddisfare le esigenze energetiche del cliente finale.
Come risulta ancora più evidente, essendoci una distanza tra il punto in cui l’energia viene prodotta e quello in cui questa viene consumata, l’autoconsumo a distanza è virtuale e non avviene tutto nello stesso luogo.
I vantaggi dell’autoconsumo a distanza
I vantaggi dell’autoconsumo a distanza sono sicuramente rilevanti. Infatti, l’autoconsumo a distanza è una soluzione che permette di:
- ridurre l’inquinamento atmosferico. Dal momento che l’autoconsumo a distanza è previsto esclusivamente in relazione alle energie rinnovabili, va da sé che promuove un consumo energetico sostenibile, che va a favore dell’ambiente;
- risparmiare sulla spesa per l’energia elettrica. Autoconsumare energia permette di abbassare la spesa in bolletta e di ricevere dei contributi economici, previsti per questa configurazione. Nel dettaglio, è previsto il corrispettivo di valorizzazione, definito dall’ARERA e riconosciuto sull’energia autoconsumata e una tariffa premio.
- avere maggiore indipendenza energetica. Con un sistema come quello dell’autoconsumo a distanza ci si rende meno soggetti alle oscillazioni del mercato, riuscendo così ad affrontarne meglio o cambiamenti improvvisi e i rincari.
Forse potrebbero interessarti anche questi articoli:
💡 Fotovoltaico Virtuale: cos’è, come funziona e caratteristiche
💡 Fotovoltaico Condiviso: come funziona e quando conviene
Come diventare autoconsumatori a distanza?
Per diventare autoconsumatori a distanza è possibile inviare la richiesta al GSE, esclusivamente per via telematica. Per farlo, naturalmente, è essenziale rispettare i requisiti richiesti dalla normativa di riferimento in materia di autoconsumo e dalle Regole Operative del GSE.
A fare richiesta può essere solo il Soggetto Referente della configurazione, ovvero lo stesso autoconsumatore. Alla richiesta è necessario allegare anche la documentazione relativa agli impianti di produzione sulla quale il GSE procederà alla propria valutazione.
Un’alternativa più semplice
Sebbene l’autoconsumo a distanza possa essere una modalità vantaggiosa, rispondere a tutti i requisiti non è cosa da poco. Per questo, spesso non è facile rientrare nella configurazione e ottenere il via libera dal GSE.
Un’alternativa estremamente valida e più accessibile, per chiunque, è invece il fotovoltaico a distanza. Si tratta di una soluzione che richiede un solo, semplice, requisito: avere un contatore elettrico intestato a proprio nome. Con il fotovoltaico a distanza, si mantiene l’idea dell’autoconsumo a distanza, ma si ampliano le possibilità.
Infatti, scegliendo il fotovoltaico a distanza ci si limita ad acquistare una porzione (o più) di impianto fotovoltaico, dedicato alla produzione di energia rinnovabile. Questi impianti possono essere anche fuori dall’area di cabina primaria del singolo consumatore, proprio grazie alla “virtualità” di questo tipo di autoconsumo. L’acquisto delle porzioni di impianto consente di produrre energia pulita e di autoconsumarla, senza ulteriori complicazioni.
A offrire questa possibilità è la cooperativa energetica WeForGreen, la prima in Italia, che oggi raccoglie oltre 2.000 soci provenienti da tutta Italia. Per capire meglio il fotovoltaico a distanza, puoi scaricare la nostra guida gratuita oppure puoi contattarci direttamente: siamo a tua disposizione!