10 buone notizie per il pianeta
Il 2024 è appena iniziato, eppure ci sono già dei segnali che fanno ben sperare. Dopo esserci lasciati…
11/01/2024Il 2024 è appena iniziato, eppure ci sono già dei segnali che fanno ben sperare. Dopo esserci lasciati alle spalle un 2023 con diversi record negativi, guardiamo al futuro con una carrellata di buone notizie per il pianeta.
11/01/2024Nel 2023, la crisi climatica si è manifestata con forza: sono numerosi gli eventi meteo estremi – come alluvioni, incendi, siccità, caldo anomalo – che hanno colpito diverse parti del mondo, comprese quelle a noi più vicine. Tuttavia, ci sono dei segnali che possono risvegliare in noi un certo ottimismo e ricordarci che, se ci impegniamo nella giusta direzione, il futuro può essere migliore. Vediamo 10 buone notizie per il pianeta per iniziare il 2024 con il piede giusto.
1. Meno fossili e più rinnovabili
Le energie rinnovabili procedono nella direzione di coprire totalmente la nuova capacità installata: fotovoltaico ed eolico, in particolare, stanno crescendo notevolmente e pesano da soli per il 12,5% sulla produzione globale. Inoltre, anche il testo dell’accordo finale della COP28 punta tanto sulle energie rinnovabili, richiedendo l’abbandono dei combustibili fossili entro il 2050 e auspicando la triplicazione delle energie rinnovabili installate e il raddoppio dell’efficienza energetica.
2. Più finanziamenti per il clima
La COP28 ha visto anche l’approvazione definitiva del Fondo Loss and Damage, che ha l’obiettivo di aiutare i Paesi in via di sviluppo a fronteggiare le perdite e i danni causati dagli eventi climatici estremi. Tra i Paesi partecipanti c’è anche l’Italia che, insieme agli altri Stati, ha quantificato un contributo complessivo di 700 milioni di dollari. Inoltre, i Paesi membri dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) sono anche stati stanziati 100 miliardi di dollari all’anno – per gli anni tra il 2020 e il 2025 – per supportare i Paesi in via di sviluppo a adattarsi ai cambiamenti climatici.
3. Auto elettriche in crescita
Ci sono buone notizie per il pianeta anche riguardo alla mobilità. Le automobili elettriche sono sempre più ricercate e acquistate, tanto da essere riuscite a superare le macchine diesel per numero di nuove immatricolazioni nell’Unione Europea. Anno su anno, la crescita delle quote di mercato dei Battery Electric Vehicles (BEV) è stata del 66%, mentre è calata quella dei veicoli diesel.
4. Verso il trasporto aereo elettrico
L’elettrico vola alto, fino ad arrivare agli aerei. Infatti, è stato lanciato il progetto Ecojet, che auspica la transizione ai veivoli elettrici già da quest’anno. Il progetto, voluto dal magnate inglese Dale Vince, partirebbe con i voli britannici e con piccoli aerei da 19 posti, per poi espandersi a tutta l’Europa e ad aerei anche di più grosse dimensioni, fino a 70 posti.
5. Il modello virtuoso delle Green Cities
La transizione ecologica diventa più concreta quando si può contare sull’esempio e sul successo di intere città, che hanno lavorato per diventare più verdi e pulite. A offrircelo sono le 3 città premiate per gli European Green Cities 2025 Awards: Vilnius (Lituania) che ha vinto come 2025 European Green Capital e Viladecans (Spagna) e Treviso, che vincono invece il titolo di European Green Leaf 2025. Un riconoscimento che coinvolge anche l’Italia, quindi, e che potrebbe spingere altre città a seguire le orme del capoluogo veneto.
6. Oceani sempre più puliti
Già a maggio 2023 è stato approvato da 190 paesi un trattato per la protezione della biodiversità degli oceani al di fuori dei confini nazionali. In questo modo, si potrà arrivare a coprire una percentuale sempre maggiore di terre e mari del pianeta, fissata ad almeno il 30% entro il 2030 dalle Nazioni Unite. Inoltre, l’organizzazione olandese Ocean Cleanup ha annunciato di aver eliminato 200 tonnellate di spazzatura dalla Great Pacific Garbage Patch, un’isola dell’Oceano Pacifico in cui ogni anno arriva gran parte dei circa 8 milioni di rifiuti plastici che vengono riversati in mare.
7. Diminuisce la deforestazione dell’Amazzonia
La Foresta dell’Amazzonia, principale foresta pluviale del pianeta, ha visto un importante calo della sua deforestazione: secondo il presidente brasiliano in carica Luiz Inácio Lula questo calo si attesterebbe addirittura al 50%. Data la grandissima importanza che l’Amazzonia ricopre in quanto Polmone verde della Terra, l’impegno del Brasile promette di non fermarsi qui e di porre fine definitivamente al disboscamento entro il 2030.
8. La progressiva chiusura del buco dell’ozono
Grazie alle misure approvate già alla fine degli anni ’80 per rimediare all’assottigliamento dello strato di ozono, la situazione è in costante miglioramento. Il cosiddetto buco dell’ozono, secondo l’Agenzia ONU per la protezione ambientale (UNEP), continua il suo percorso verso la chiusura e dovrebbe arrivare a compimento nel 2040 per la maggior parte del globo. Solo Artide e Antartide dovranno aspettare, rispettivamente, fino a 2045 e 2066.
9. Maggiore sostenibilità alimentare
La sostenibilità si allarga anche al settore alimentare. Uno dei dati più importanti riguarda il calo nello spreco di cibo, in tutto il mondo: si è registrato un -35% negli USA, -43% in Germania, -40% in Spagna e -32% in Francia. Anche in Italia si registra una diminuzione dello spreco alimentare di circa il 25%. In generale, inoltre, tutta la filiera alimentare sta adottando misure concrete per rispettare l’ambiente, dall’abbandono della plastica per packaging e imballaggi alla diffusione dell’agricoltura di precisione per un uso migliore delle risorse.
10. Più consapevolezza e sensibilità verso l’ambiente
Come ultima delle buone notizie per il pianeta, non possiamo non sottolineare che l’attenzione verso le tematiche ambientali ed ecologiche sia in crescita: rispetto al passato siamo sempre più sensibili e attenti verso l’ambiente e questo porta a una spinta globale verso il cambiamento. Si diffonde sempre di più la consapevolezza di poter fare tutti qualcosa, ognuno nel proprio piccolo, per assicurarci un futuro più pulito e più verde.