Cop26 in pillole
Una sfida climatica da combattere uniti Dal 1995 l’anno in cui si tenne la prima Conferenza delle parti…
18/11/2021
Dal 1995 l’anno in cui si tenne la prima Conferenza delle parti della Convenzione ONU sul cambiamento climatico (UNFCCC), sono passati quasi tre decenni. Da allora l’ONU riunisce quasi tutti i Paesi della Terra durante la COP, ” Conferenza delle Parti”, per discutere sui vertici globali del clima. Anche quest’anno il cambiamento climatico è stata una priorità assoluta, durante la 26esima edizione, di qui il nome Cop26, che si è tenuta dal 31 ottobre al 12 Novembre a Glasgow nel Regno Unito.
Il cambiamento climatico è emerso come tema prioritario già dalla Cop21, che si tenne a Parigi nel 2015. In quella occasione per la prima volta, tutti i Paesi accettarono di collaborare per ridurre l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2 gradi, puntando a raggiungere 1,5 gradi, impegnandosi anche a mobilitare i fondi necessari per raggiungere questo obiettivo. Nel quadro dell’Accordo di Parigi ciascun Paese si era impegnato a creare un piano a livello nazione con il quale indicava la misura della riduzione delle proprie emissioni, detto Nationally Determined Contribution (NDC). I Paesi concordarono allora, che ogni cinque anni avrebbero presentato un piano aggiornato che riflettesse la loro massima ambizione possibile in quel momento.
Durante la Cop26 è stato riconfermato l’obiettivo di un aumento della temperatura globale non superiore a 1,5 °C definito già nel 2015, il secondo traguardo è la richiesta che è stata fatta a tutti i Paesi che non l’avevano ancora fatto, di alzare i propri obiettivi di riduzione al 2030 presentandoli alla prossima conferenza, che si terrà in Egitto a novembre 2022. In aggiunta, la sostituzione emersa all’ultimo minuto, dell’impegno a “intensificare gli sforzi verso la riduzione”, e non come era stato definito in prima battuta “verso l’eliminazione”, del carbone. Questo cambio di stretta è stato frutto di considerazioni legate a Paesi come l’India e la Cina, che dipendono dal carbone per il 60-80% della generazione elettrica, i quali hanno quindi bisogno di più tempo per adeguare il loro sistema. A conclusione si potrà accelerare l’uscita di scena del carbone, a favore di una forte spinta sulle rinnovabili.
18/11/2021Foto da Pexels