Cos’è la transizione energetica? Spiegazione ed esempi
Di transizione energetica si parla tanto negli ultimi anni: la crescita delle energie rinnovabili e il surriscaldamento globale…
28/11/202428/11/2024Di transizione energetica si parla tanto negli ultimi anni: la crescita delle energie rinnovabili e il surriscaldamento globale sempre più evidente rendono il dibattito sempre più acceso e rilevante.
Con il termine “transizione energetica” si intende il passaggio da un sistema energetico basato sui combustibili fossili (ovvero quelli utilizzati fino a pochi anni fa in misura preponderante, come petrolio e gas naturale) a un sistema energetico più ecologico, basato su fonti di energia rinnovabili e a basse emissioni di CO2.
Approfondiamo in questo articolo cos’è la transizione energetica, come si può raggiungere, perché è importante e quali sono alcune azioni concrete per contribuire attivamente a questo passaggio.
Indice
Cos’è la transizione energetica nel dettaglio
Come anticipato, la transizione energetica è quel processo che richiede la trasformazione dell’attuale sistema energetico, per raggiungere la carbon neutrality di cui si è discusso molto durante la COP28 di Dubai, ma che invece sembra essere stata messa in secondo piano alla recente COP29 di Baku.
In ogni caso, la decarbonizzazione, possibile attraverso la transizione energetica verso fonti rinnovabili, permetterebbe anche il raggiungimento di diversi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, come previsto dall’Agenda 2030 dell’ONU.
La transizione energetica, dunque, implica “una completa trasformazione delle modalità con cui produciamo, trasportiamo e consumiamo energia”, per citare il report Net Zero by 2050 – A Roadmap for the Global Energy Sector della IEA (International Energy Agency).
Perché è importante
A rendere necessaria la transizione energetica ci sono ovviamente i cambiamenti climatici, ormai impossibili da ignorare. Eventi meteorologici estremi come le recenti alluvioni a Valencia, in Spagna, o a Bologna, in Italia, sono solo una piccolissima parte di un insieme di conseguenze del surriscaldamento globale e dell’inquinamento da CO2. Solo in Italia, nel 2024 si sono registrati più di duemila fenomeni atmosferici estremi. E il numero continua a crescere.
Ma questo non è il solo motivo per cui la transizione energetica è importante. Infatti, essa contribuisce anche a migliorare la qualità dell’aria e, dunque, a migliorare anche le nostre condizioni di vita. Un’aria più salubre, infatti, eviterebbe diversi problemi di salute che ormai diamo quasi per scontati.
Gli obiettivi
Nello spiegare cos’è la transizione energetica non possiamo mancare di ricordarne gli obiettivi fondanti. La transizione energetica si propone infatti di:
- ridurre l’inquinamento atmosferico: riducendo, se non eliminando, l’utilizzo di petrolio, gas e altri combustibili fossili, si limita enormemente la presenza di CO2 in atmosfera, contribuendo alla diminuzione di danni al pianeta;
- promuovere la crescita delle energie rinnovabili: la transizione energetica passa proprio dall’adozione delle rinnovabili, praticamente inesauribili e a basso impatto ambientale. Favorire e facilitare l’utilizzo di queste risorse diventa fondamentale per un mondo più sostenibile.
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Come si verifica la transizione energetica?
Anche se sulla carta può sembrare un semplice passaggio da un sistema energetico a un altro, la realtà è ben diversa. Far sì che i combustibili fossili vengano del tutto abbandonati in favore delle energie da fonti rinnovabili, infatti, significa smontare tutta una serie di abitudini, relazioni e organizzazioni difficili da scalfire.
Anche per questo, la transizione energetica deve muoversi su più fronti, ovvero:
- incrementare l’efficienza energetica: una maggiore efficienza energetica significa un minore utilizzo di energia. Ecco perché questo è un punto fondamentale della transizione, da raggiungere attraverso l’adozione di tecnologie innovative e l’ottimizzazione dei processi;
- favorire la decarbonizzazione industriale: il settore industriale è il responsabile della grande parte delle emissioni di CO2 in atmosfera. Le industrie sono quindi uno dei primi attori da coinvolgere nel processo di trasformazione implicito nella transizione energetica. Per far sì che queste possano davvero avere un ruolo nella decarbonizzazione, è necessario favorire l’adozione di tecnologie a basso impatto ambientale e il passaggio a cicli di produzione pensati in ottica di sostenibilità;
- costruire nuove infrastrutture: per fare in modo che le energie rinnovabili possano essere accessibili a tutti è necessario costruire delle infrastrutture che ne supportino la diffusione. Questo contribuisce a ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e rende le nazioni più autonome dal punto di vista energetico;
- promuovere un consumo responsabile: la transizione energetica passa ovviamente anche dai consumatori, il cui coinvolgimento è fondamentale. Educare e sensibilizzare l’opinione pubblica verso le tematiche ambientali e stili di vita e consumo sostenibili è quindi un altro fronte su cui è essenziale lavorare per il passaggio richiesto dalla transizione energetica.
Esempi virtuosi di transizione energetica nel mondo
Oltre a domandarci cos’è la transizione energetica, è legittimo anche chiedersi se questa sia realmente fattibile e adottabile dai Paesi del mondo. A darci risposta sono alcune esperienze virtuose che offrono la prova tangibile del fatto che la sostenibilità e l’energia possano andare di pari passo.
Secondo il report “Fostering Effective Energy Transition 2024” del World Economic Forum (WEF) pubblicato a giugno 2024, i paesi più virtuosi del mondo dal punto di vista energetico sono quelli del Nord Europa. In particolare Svezia, Danimarca e Finlandia, che si aggiudicano il podio e si mantengono in posizione anche rispetto agli anni precedenti.
Questi paesi sono stati valutati secondo l’ETI, ovvero l’Energy Transition Index, indice che analizza le performance energetiche delle varie nazioni del mondo e il loro livello di preparazione alla transizione energetica.
In questa classifica l’Italia si colloca al 41° posto, in ribasso di tre posti rispetto al 2023.
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Come contribuire alla transizione energetica
Una volta compreso cos’è la transizione energetica e qual è la sua importanza, è il momento di fare un passo concreto per contribuire a questa causa.
I consumatori hanno un peso importante nella transizione energetica e possono favorire il successo con azioni specifiche, come:
- fare attenzione al proprio consumo energetico. Talvolta non facciamo attenzione ai nostri consumi, ma questa è la prima accortezza da avere per essere più sostenibili;
- scegliere una fornitura di energia da fonti rinnovabili. Oggi esistono diversi fornitori di energia elettrica che danno la possibilità di consumare energia pulita a prezzi accessibili e convenienti;
- investire nelle energie rinnovabili. Per chi vuole fare un passo in più, è anche possibile contribuire economicamente alla crescita delle rinnovabili in Italia, per esempio entrando a far parte di una cooperativa energetica.
La cooperativa per la tua transizione energetica
Le cooperative energetiche sono realtà che ti permettono di avere una fornitura di energia elettrica prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili, in una maniera diversa e più vantaggiosa rispetto a quella che avresti con un comune fornitore di energia.
Il modello cooperativo, infatti, nasce per tutelare coloro che entrano a farne parte: per questo, entrando in una cooperativa energetica potrai lasciare da parte le preoccupazioni delle bollette e avere la sicurezza di essere al riparo da fregature e costi nascosti.
WeForGreen è la prima cooperativa energetica in Italia, che ti offre la possibilità di consumare energia 100% rinnovabile ma anche di produrla. Grazie alla formula del fotovoltaico a distanza, infatti, puoi produrre energia pulita senza la necessità di installare pannelli sul tuo tetto.
Se vuoi avere maggiori informazioni per iniziare a fare la tua parte nella transizione energetica, contattaci: saremo felici di rispondere a ogni tua domanda.
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