Dagli scarabei un modello di raffreddamento passivo
Si tratta di un insetto in grado di vivere in alcuni dei luoghi più caldi della Terra ed…
10/09/202010/09/2020
Per migliorare la tecnologia dei raffreddamento passivo, un team di ingegneri dell’Università del Texas ad Austin, assieme ai colleghi dell’Università Shanghai Jiao Tong in Cina e del KTH Royal Institute of Technology in Svezia, si sono lasciti ispirare dalle caratteristiche biologiche del Neocerambyx Gigasscarabei, uno scarabeo del sud-est asiatico in grado di raffreddare il suo corpo così tanto da poter sopravvivere in aree vulcaniche.
Il team ha studiato le eccezionali capacità dello scarabeo per realizzare un film fotonico con le stesse potenzialità. Il Neocerambyx Gigas riesce tranquillamente a vivere attorno a vulcani attivi, dove il terreno può raggiungere i 70°C. Come? Grazie a minuscole strutture triangolari sulle ali che riflettono la luce solare, permettendo allo stesso tempo al calore corporeo di fuoriuscire. I ricercatori hanno deciso di imitare questa particolare struttura fotonica in un nuovo materiale.
Il lavoro è iniziato con un polimero chiamato polidimetilsilossano (PDMS) a cui sono state incorporate particelle di ceramica. Gli scienziati hanno quindi impresso sul film risultante micro triangoli simili a quelli presenti sule ali dello scarabeo. Nei test, il nuovo materiale ha mostrato risultati promettenti per il raffreddamento passivo. Quando posti alla luce diretta del sole, gli oggetti coperti da questa pellicola risultano più freddi di 5,1°C rispetto a quelli senza.
I ricercatori sostengono che il film potrebbe essere usato come rivestimento per finestre, pannelli solari, automobili, tessuti, dispositivi indossabili ed elettronici, in maniera da evitare il surriscaldamento senza bisogno di spendere energia.
Foto di Ronny Overhate da Pixabay