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Fotovoltaico orbitante, la Cina opta per lo spazio

La stazione energetica orbiterà a 36 mila chilometri dalla Terra e riuscirà a catturare l’energia del sole senza…

21/02/2019
La stazione energetica orbiterà a 36 mila chilometri dalla Terra e riuscirà a catturare l’energia del sole senza l’ostacolo dell’atmosfera.

21/02/2019
Il mondo delle rinnovabili è in continua evoluzione e sono sempre più i progetti a loro dedicati. A spiccare, negli ultimi giorni, è l’annuncio della Cina di voler prendere il volo per lo spazio e costruire la prima stazione energetica fotovoltaica che orbita intorno alla Terra. Un’idea, questa, che può realizzare il sogno di un’inesauribile fonte di energia pulita per tutta l’umanità.

La stazione resterebbe in orbita a 36 mila chilometri dalla Terra, riuscendo a catturare i raggi solari senza interferenze atmosferiche, ma soprattutto operando 24 ore su 24 con la medesima efficienza a prescindere dalla stagione.

Nella città di Chongqing il prototipo è già in fase di costruzione e secondo il progetto, tra il 2021 e il 2025, verranno inviate in orbita piccole e medie porzioni della stazione che verranno collegate tra loro, creando un vero e proprio impianto di produzione d’energia solare funzionante entro il 2030.

La stazione sarà in grado di produrre fino a 6 volte l’energia attualmente producibile con gli impianti solari installati sul pianeta. Questa verrà immagazzinata, convertita in elettricità e “inviata” sulla Terra attraverso microonde o raggi laser. Tecnologie di questo tipo sono in fase di studio da parte del team di ricercatori, in quanto è ancora sconosciuto l’impatto sull’atmosfera e sull’ambiente di destinazione.

Dopo l’annuncio del progetto, competono alla corsa per lo “spazio fotovoltaico” anche agenzie spaziali europee, giapponesi e indiane che stanno sperimentando le stesse tecnologie.

4 risposte a “Fotovoltaico orbitante, la Cina opta per lo spazio”

  1. Visti i costi energetici, economici e materiali per mandare un oggetto in orbita, mi sembra quanto meno assurdo… Quel che si guadagna in produzione (probabilmente un fattore 8-10 volte più alto) lo si perde probabilmente in buona parte in potenza di trasmissione ed efficienza di ricezione. Senza considerare gli impatti ambientali e materiali.

    • Buongiorno Daniele,
      siamo d’accordo con lei, speriamo appunto che questo progetto fornisca tecnologie per potenziare e migliorare la produzione sul pianeta, senza impatti così rilevanti. Buona giornata!

  2. microonde o laser di altissima potenza sparate verso il suolo !!?? speriamo che falliscano ….

    • Buongiorno Nicola,
      speriamo sia piuttosto la “scusa” per sviluppare nuove tecnologie e rimanga un utopico progetto! Le auguriamo una buona giornata.

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