Il futuro della competitività italiana è circolare
Lo scorso giovedì 24 novembre l'ENEA, in collaborazione con Costa Crociere, ENEL, Intesa Sanpaolo, e Barilla, ha ospitato…
01/12/201601/12/2016Lo scorso giovedì 24 novembre l’ENEA, in collaborazione con Costa Crociere, ENEL, Intesa Sanpaolo, e Barilla, ha ospitato un convegno dal titolo “Innovazione e competitività: la via italiana alla circular economy”. Nel dibattito è emerso che l’Agenzia nazionale considera l’economia circolare come elemento chiave per riaffermare la competitività italiana, fare fronte al problema del cambiamento climatico e dare maggiore sviluppo all’innovazione tecnologica.
Prendendo ispirazione da paesi come la Germania, gli Stati Uniti e il Giappone, l’ENEA suggerisce la creazione di un’agenzia nazionale che si occupi dell’uso efficiente delle risorse, e spinge per creare collaborazioni concrete tra pubblica amministrazione, mondo della ricerca e imprese, con lo scopo di velocizzare il trasferimento di tecnologie innovative nell’economia italiana.
Infine, l’ENEA supporta la necessità di normative ad hoc per la gestione, riduzione e riciclo dei rifiuti, per aumentare le chance di riuso degli oggetti e delle materie prime.
“Il nostro Paese è pronto per la transizione verso un’economia circolare che garantirebbe una crescita economica sostenibile e nuovi posti di lavoro in chiave green“, ha dichiarato Federico Testa, presidente di ENEA. Per quanto riguarda la creazione di un’agenzia nazionale per l’uso efficiente delle risorse ha aggiunto: “l’Enea potrebbe ricoprire questa funzione di Agenzia, assicurando il necessario coordinamento a beneficio di imprese e pubblica amministrazione”.
tra le tante tesi sul pensiero dell’economia circolare una sostiene : i rifiuti sono cibo!
La storia torna sempre sui suoi passi e ci riporta ai nostri vecchi che non gettavano nulla neanche e soprattutto il pane vecchio tutto veniva riutilizzato. Quindi prima di fare regole, procedure e da ricreare una mentalità culturale sana perchè ciarlatani e cattivi maestri hanno negli anni distrutto. In particolare in Italia crediamo di essere ricchi ma siamo solo degli “ignoranti arricchiti di cose superflue”
saluti