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Da Hong Kong la batteria a filo che si indossa

Si può allungare, tagliare e persino lavare senza che smetta di funzionare. La ricerca sull’elettronica indossabile è uno…

12/04/2018

12/04/2018Si può allungare, tagliare e persino lavare senza che smetta di funzionare.

La ricerca sull’elettronica indossabile è uno dei settori scientifici che sta stimolando maggiormente la fantasia di chimici e ingegneri. Riuscire a creare generatori e sistemi d’accumulo leggeri e flessibili, da integrare direttamente nel tessuto, apre le porte a un futuro di abiti energetici multifunzione.

Ma per riuscirvi è necessario creare un dispositivo che sia deformabile, duraturo e versatile al tempo stesso, senza perdite o inefficienze. Da qui l’idea di un gruppo di ricercatori dell’Università di Hong Kong guidato dallo scienziato dei materiali Chunyi Zhi, che ha creato una speciale batteria a filo ricaricabile che può essere letteralmente lavorata a maglia.

Lo studio è stato pubblicato in questi giorni sulla rivista ACS Nano, riportando i dati su efficienza, stabilità e persino “cucibilità” di questo filo. L’obiettivo del team era quello di creare una batteria ricaricabile agli ioni di zinco impermeabile che mantenesse la sua capacità di carica anche se piegata o stirata.

Purtroppo però la maggior parte di questi sistemi perde velocemente la capacità di ricaricarsi, divenendo inutile. Per superare il problema, il gruppo di scienziati ha tentato una strada alternativa: ha intrecciato le fibre di nanotubi in carbonio in un filato quindi ha ricoperto una parte del filo con lo zinco per formare l’anodo della batteria e un altra con l’ossido di magnesio per formare il catodo. Questi due pezzi sono stati poi ritorti come in una doppia elica, rivestiti con un elettrolita di poliacrilammide reticolato e sigillati nel silicone.

Il lavoro è ancora all’inizio ma per ora lo speciale filato mostra un’eccellente stabilità ciclica, mantenendo la capacità del 98,5% dopo 500 cicli di carica/scarica. Ancora più importante, mostra una buona elasticità (fino al 300% della deformazione) ed è in grado di lavorare ancora al 96,5% dopo 12 ore di funzionamento sott’acqua.

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