La tua cooperativa energetica sostenibile
Area Soci | Aderisci a WeForGreen
Blog #WeForGreen #Share Cibo sostenibile Innovazione sostenibile

Il fenomeno del Food Sharing o “Re-Food”: come evitare gli sprechi di cibo in modo creativo

A Torino è stata lanciata un’iniziativa per limitare gli sprechi di cibo: “Re-food, Cibo in Ricreazione” è il nome dell’evento organizzato dall’associazione culturale Qubì. L’esigenza è quella di “reinventare” e recuperare il cibo in eccedenza attraverso una serie di progetti, momenti di incontro e pasti condivisi.

05/03/2015

05/03/2015A Torino è stata lanciata un’iniziativa per limitare gli sprechi di cibo: “Re-food, Cibo in Ricreazione” è il nome dell’evento organizzato dall’associazione culturale Qubì. L’esigenza è quella di “reinventare” e recuperare il cibo in eccedenza attraverso una serie di progetti, momenti di incontro e pasti condivisi.

“Refood”, creato dalla collaborazione tra Radio Banda Larga, il gruppo Foodsharing di Torino, Eco delle Città e la Cooperativa Ecosum, ha visto volontari di ogni età ingaggiati a recuperare i cibi scartati nei mercati torinesi alla fine delle giornate di lavoro. I prodotti recuperati sono stati poi cucinati e serviti all’evento che si è tenuto il 1 marzo presso l’associazione Qubì, dopo una giornata di dialogo e conferenze dedicata al tema della riduzione degli sprechi di cibo.

L’iniziativa di Qubì sul food sharing suegue un trend che si sta velocemente diffondendo in Europa: progetti simili sono già attivi a Londra, come quello creato dall’associazione Food for Good che ha creato una piattaforma per connettere ristoranti e negozi che scartano il cibo con chiese, onlus e centri sociali. Un’altra realtà è quella del “dinner exchange” o “social eating”, dove basta iscriversi ad una community di membri per cucinare o essere invitati a cenare a casa di sconosciuti e condividere un pasto insieme, limitando gli sprechi di cibo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA, ed è soggetto alla Privacy Policy e ai Termini di utilizzo di Google.

Altri articoli che potrebbero interessarti

Blog #WeForGreen #Share Edilizia biosostenibile Energie rinnovabili Innovazione sostenibile

Case eoliche: l’eco architettura come strumento di autonomia energetica

12/02/2015 Il designer tedesco Goetz Schrader sta creando dei progetti residenziali che collegano la realtà dell’abitazione sostenibile con un futuro fantascientifico. Il suo prospetto per il parco Wind Pecker sembra infatti uscito da un film: il designer immagina la possibilità di trasformare i piloni che supportano le turbine eoliche in strutture che contengono appartamenti. Le diverse abitazioni disposte lungo l’asse portante della turbina sono raggiungibili attraverso un ascensore all’interno del pilone, l’interno dell’appartamento è illuminato dalla luce che penetra dalle vetrate circolari. Ma soprattutto, tutti gli appartamenti sono energeticamente autonomi e sono alimentati dall’energia eolica.

Continua