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L’accumulo di energia? Batterie o sharing

Secondo una tendenza che si sta sempre più delineando in Italia ed in Europa, per un accumulo domestico dell'energia rinnovabile ci sono due soluzioni: le batterie oppure le cooperative. Due soluzioni apparentemente distanti, ma che hanno un filo comune: la massimizzazione dell'autoconsumo. L'analisi parte dal fatto che il fotovoltaico, tecnologia per l'autoproduzione di energia più diffusa tra i cittadini, produce nelle ore diurne. Ore nelle quali spesso il consumo domestico è basso e per questo buona parte dell'energia prodotta viene immessa in rete e non autoconsumata. Da un campione di impianti domestici, è emerso che il 48% dell'energia prodotta non viene consumata. Spreco? No sicuramente, in quanto viene comunque immessa nel sistema elettrico energia pulita, ma per il proprietario dell'impianto fotovoltaico il beneficio dell'autoproduzione viene meno.

22/05/2014

22/05/2014Secondo una tendenza che si sta sempre più delineando in Italia ed in Europa, per un accumulo domestico dell’energia rinnovabile ci sono due soluzioni: le batterie oppure le cooperative. Due soluzioni apparentemente distanti, ma che hanno un filo comune: la massimizzazione dell’autoconsumo.

L’analisi parte dal fatto che il fotovoltaico, tecnologia per l’autoproduzione di energia più diffusa tra i cittadini, produce nelle ore diurne. Ore nelle quali spesso il consumo domestico è basso e per questo buona parte dell’energia prodotta viene immessa in rete e non autoconsumata. Da un campione di impianti domestici, è emerso che il 48% dell’energia prodotta non viene consumata. Spreco? No sicuramente, in quanto viene comunque immessa nel sistema elettrico energia pulita, ma per il proprietario dell’impianto fotovoltaico il beneficio dell’autoproduzione viene meno.

La soluzione è immagazzinare l’energia. I modi per farlo sono due: batterie oppure cederla ad un soggetto che me la restituisce quando ne ho bisogno sfruttando la rete elettrica come batteria.

Per quanto riguarda l’accumulo attraverso batterie, si sta sviluppando un importante mercato. La Germania, anche qui lungimirante, ha promosso un anno fa incentivi per il loro acquisto e questo ha portato ad oggi oltre 4.000 installazioni. Il Giappone sta seguendo questo esempio. Le batterie sono un’ottima soluzione per immagazzinare energia anche se oggi sono un po’ costose. Il passo in avanti lo stiamo facendo e la tecnologia si sta migliorando a ritmi vertiginosi. Speriamo anche i costi si riducano altrettanto vertiginosamente.

Nel secondo caso, ovvero il consumo in differita della mia energia, in Italia per chi ha un impianto fotovoltaico sul tetto di casa, ci pensa il meccanismo dello Scambio sul Posto del GSE che mi ripaga l’energia che immetto in rete in modo tale da utilizzare quei soldi per ricomprarmela di notte. Alternative? Si, il modello delle cooperative. Le cooperative di cittadini che acquistano impianti di produzione di energia si sta diffondendo, perché consente al cittadino-socio di produrre energia con un proprio impianto collettivo e riceverla a casa quando ne ha bisogno, attraverso un accordo che la cooperativa stipula con un grossista di energia. Io produco, vendo l’energia ad un soggetto terzo che guarda caso diventa lo stesso soggetto che me la fornisce a casa.

E chi pensava che le rinnovabili non fossero immagazzinabili anche questa volta viene contraddetto! L’ingegno aiuta sempre per ricercare soluzioni efficienti.

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