La sostenibilità alimentare nasce con lo scopo di garantire una disponibilità di cibo sufficiente e nutriente per tutte le persone, oggi e nel futuro, in modo equo e sostenibile per l’ambiente e le comunità coinvolte. Per raggiungere questo obiettivo è necessario un approccio integrato che consideri i molteplici aspetti del sistema alimentare, dalla produzione alla distribuzione, passando per la conservazione e il consumo. Si tratta di un processo che richiede la collaborazione di molti attori, tra cui gli agricoltori, i produttori alimentari, le istituzioni, le organizzazioni della società civile ed i consumatori.
Questa nostra rubrica dedicata al cibo sostenibile mira a raccontare storie su come il cibo possa a contribuire a una vita più salutare, ad un ambiente più sostenibile e come possa supportare le comunità locali, fornendo opportunità di sviluppo, trasparenza per i consumatori e creazione di fiducia lungo tutta la filiera alimentare. Si tratta di un concetto che si basa sull’idea di garantire la sicurezza alimentare delle attuali e future generazioni, proteggendo l’ambiente e garantendo il benessere di persone, animali e territorio.
Quando si parla di cibo sostenibile si può infatti fare riferimento a prodotti locali e stagionali, il cui trasporto sia in grado di generare minori impatti negativi rispetto a cibi che provengono da molto lontano, oppure cibi biologici, coltivati senza l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti chimici. Questo tipo di produzione, più tradizionale e attento alla salute della terra, degli animali e dei consumatori finali è in grado di supportare anche le comunità locali attraverso la creazione di reti relazionali e di opportunità economiche basate sulla creazione di valore sociale generato da una molteplicità di soggetti che concorrono al raggiungimento di uno stesso fine: la sostenibilità.
Infine, quando si parla di cibo sostenibile, si parla anche di trasparenza, perché questo tipo di produzione può ridurre l’impatto ambientale negativo associato all’agricoltura convenzionale (come l’erosione del suolo, la deforestazione e la perdita di biodiversità) e permette ai consumatori di conoscere la storia del proprio cibo.