I tetti verdi che riducono i pericoli delle bombe d’acqua
Assorbono fino al 50% di acqua piovana e ne regolano il deflusso nel sistema idrico cittadino. I tetti…
27/09/201827/09/2018
I tetti verdi rappresentano uno dei più interessanti interventi di riqualificazione energetica per ridurre il calore estivo, ma i benefici delle coperture vegetali non si limitano ai mesi caldi.
Gli esperti del Centro Ricerche ENEA Casaccia hanno spiegato che i tetti verdi oltre a migliorare l’isolamento termico degli ultimi piani delle abitazioni, possono contribuire a ridurre la pericolosità di eventi meteorologici estremi.
I dati vengono direttamente dallo studio del cappotto verde realizzato dall’Enea sulla Scuola delle Energie del Centro Ricerche: un sistema sperimentale tetto-parete che sfrutta una struttura autoportante posizionata a 50 cm dalla facciata dell’edifico e accoglie piante resistenti sia all’aridità del suolo che al freddo.
In particolare il green roof è una sorta di sandwich a strati multipli, con in superficie uno spessore di terreno di soli 20 cm. “Questa copertura vegetale di tipo estensivo non supera i 100 chili di peso per metro quadro, ma quando viene irrigata, o in caso di pioggia, può arrivare a pesare fino a 6 volte tanto perché, al pari di una spugna, trattiene l’acqua anche per 2-4 ore prima di farla defluire lungo i discendenti dell’edificio”, spiega Carlo Alberto Campiotti del Dipartimento Unità Efficienza Energetica dell’ENEA. “E questo è uno dei motivi per cui, nella fase di progettazione di un tetto verde, è fondamentale che un tecnico effettui anche il calcolo statico dell’edificio”.
Nel suo insieme il “cappotto” potrebbe ridurre fino al 10 per cento l’energia necessaria al riscaldamento invernale e del 15 per cento quella per il raffrescamento, oltre a ridurre in maniera consistente l’effetto isola di calore, fenomeno che determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane cittadine, e gli effetti delle ‘bombe d’acqua’ e delle piogge torrenziali che si abbattono sempre più spesso sulle città a causa del cambiamento climatico ormai in atto nell’area mediterranea.