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Upcycling: oltre il semplice riciclo

Uno dei pilastri dell’economia circolare è il riciclo: dare una seconda vita ai prodotti, utilizzando materiali altrimenti destinati…

03/10/2024

03/10/2024Uno dei pilastri dell’economia circolare è il riciclo: dare una seconda vita ai prodotti, utilizzando materiali altrimenti destinati allo scarto. In questo modo, si ottimizza l’uso delle risorse e si limita il volume dei rifiuti, facendo il bene del pianeta.   

Il riciclo però non è la sola modalità con cui è possibile dare nuova vita agli oggetti. Anzi, negli ultimi anni si sta affermando il cosiddetto upcycling: un riciclo “potenziato” che non solo rimette in circolo il prodotto, ma punta ad aumentarne il valore. Vediamolo nel dettaglio.

Che cosa significa “upcycling”?

L’upcycling, tradotto anche come “riciclo creativo”, consiste nel trasformare dei materiali di scarto, prodotti datati, usurati o inutilizzati, in nuovi prodotti – anche totalmente diversi da quelli di partenza – che siano però di maggior valore, sia reale che percepito. Diversamente dal recycling (= riciclo) quindi, l’upcycling si propone di creare qualcosa di qualità superiore.

Il termine è comparso per la prima volta sul magazine Salvo, nel 1994, in un articolo-intervista di Thornton Kay a Reiner Pilz. L’ingegnere Pilz, infatti, riteneva che il semplice riciclo non fosse altro che un down-cycling, in quanto spesso rischiava di essere semplicemente un peggioramento del materiale iniziale. Per lui, invece, si doveva parlare di up-cycling, con l’obiettivo di migliorare la materia di partenza e renderla di maggior valore.

Che vantaggi ha l’upcycling?

L’upcycling, in maniera molto simile al riciclo classico, offre numerosi vantaggi non solo per l’ambiente ma spesso anche per le nostre finanze. 

  1. Ridurre sprechi e consumi

Riuscire a fare upcycling significa ridurre sia sprechi che consumi. Infatti, riutilizzare un prodotto, aumentando il suo valore, permette di riutilizzare più a lungo un determinato bene, evitando ulteriori acquisti. Allo stesso tempo, il riutilizzo stesso evita lo spreco, in quanto l’oggetto viene usato senza diventare rifiuto.

  1. Risparmio economico

Fare upcycling significa anche risparmiare. Diversamente dal riciclo, infatti, l’upcycling può essere anche “fai-da-te”, permettendoci di rinnovare qualcosa di ormai inutilizzato e ricavarne un oggetto utile, senza dover acquistare il prodotto nuovo. 

  1. Originalità

Come abbiamo detto, l’upcycling può essere anche fatto in casa, con un po’ di inventiva e di fantasia. Ciò significa che possiamo creare qualcosa di originale e di perfettamente in linea con i nostri gusti personali, senza doverci adattare alle mode del momento e senza dover rischiare di avere qualcosa di già visto. Il valore dell’upcycling, del resto, è dato anche da questo: creare qualcosa di unico.

Come fare upcycling a casa?

Il modo più comune per fare upcycling in casa è quello legato alla trasformazione di vecchi capi d’abbigliamento. Del resto, trasformare un vecchio paio di jeans o un vecchio maglione è abbastanza semplice e alla portata di tutti, mentre la trasformazione di altri materiali risulta più complicata. In realtà, però, occorre solo un po’ di fantasia

Ecco alcune idee per fare upcycling a casa: 

  • puoi trasformare dei vecchi jeans aggiungendo decorazioni o ricami, oppure usare il tessuto per creare una borsa o un astuccio;
  • puoi utilizzare vecchi oggetti da cucina (come stoviglie, caffettiere, piatti rotti) per creare originali maniglie, piccoli vasetti o svuotatasche;
  • puoi utilizzare vecchi vasetti come lucine da notte o da esterno;
  • puoi utilizzare i tappi di sughero per fare dei tappetini scolapiatti o dei sottobicchieri.

Le possibilità sono infinite! Hai altre idee di riciclo creativo? Diccelo nei commenti!

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